Fabio Marchesi, l’anima e la fisica quantistica
"Vi spiego l'anima con la fisica quantistica"
Pubblicato il: 24/01/2018 16:27 su Adnkronos
“Ci sono fenomeni quantistici che sono in grado, indirettamente, di spiegare l’esistenza dell’anima”. E’ l’affermazione con cui Fabio Marchesi ha aperto una strada nuova per tutti i razionali del mondo. Un’affermazione che è diventata il fulcro del suo bestseller ‘Fisica dell’anima’, giunto ora alla terza edizione e ripubblicato in versione aggiornata da Tecniche Nuove, e che ha ispirato l’Onu a prendere una decisione fuori dall’ordinario: chiamare Fabio Marchesi a tenere un discorso sul tema proprio alle Nazioni Unite.
Un bestseller, che ha venduto oltre 70.000 copie ed è stato pubblicato anche in iraniano, greco e turco. Un libro che a breve arriverà sul mercato editoriale anche in spagnolo e inglese e che sarà al centro di un corso nella Capitale sabato prossimo, 27 gennaio, e domenica 28 al Centro Conferenze dello Sheraton Hotel in Viale del Pattinaggio, a Roma.
La Fisica dell’Anima, infatti, non è solo un fenomeno editoriale ma un nuovo modo di interpretare e concepire la realtà con vantaggi, individuali e collettivi che Marchesi spiegherà in questa due giorni partendo dalle “sensazionali scoperte in campo quantistico avvenute nel secolo scorso che hanno permesso un impressionante progresso tecnologico”. Scoperte come “centrali nucleari” ma anche come “computer, smartphone, videocamere, televisori, internet, google, social, media”. Scoperte “nel mondo dell’economia, del lavoro, della medicina e molto altro. Senza la fisica quantistica e le sue formule – va al punto Marchesi – torneremmo tutti a vivere come nell’800”.
E se la applicassimo all’anima?
“La fisica quantistica non ci dice solo come costruire dispositivi tecnologici – scandisce l’inventore – Ci dice che la realtà è molto più vasta e diversa da come abbiamo sempre creduto che sia”. E con la ‘Fisica dell’Anima’ Fabio Marchesi parte, nello specifico, da due fenomeni quantistici: “l’esperimento della doppia fenditura (la realtà è consapevole) e il fenomeno dell’entanglement (azione a distanza), per dimostrare l’esistenza dell’Invisibile e dell’Anima, conoscerne quindi le dinamiche e viverne l’esperienza diretta”.
“Einstein – racconta Marchesi – non era d’accordo con tutto quello che stava emergendo nell’ambito delle scoperte in campo quantistico e come provocazione a Bohr, padre della fisica quantistica moderna, ha scritto una pubblicazione scientifica (conosciuta come paradosso Epr) dal titolo ‘Può la meccanica quantistica fornire una descrizione completa della realtà?’ descrivendo il fenomeno dell’entanglement proprio come il fenomeno impossibile che avrebbe fatto crollare la credibilità della fisica quantistica che allora non era stata ancora pienamente dimostrata ma era ancora un insieme di teorie”.
Poi, prosegue Marchesi, “sono morti entrambi, Einstein e Bohr, e a distanza di 40 anni, negli anni 90, sono stati fatti i primi esperimenti che hanno dimostrato l’esistenza dell’entanglement. E così Einstein, che voleva screditare la fisica quantistica, in realtà ne ha confermato la validità dimostrando al contempo che era invece il modello classico (da lui difeso) a non essere completo perché in quel modello mancava e manca l’invisibile. Ogni cosa – spiega Marchesi – infatti è corpo, onda e campo. Ed è il fenomeno dell’entanglement a dimostrare che il campo è onnipresente nel tempo e nello spazio. Un campo così – scandisce Marchesi – come si chiama se non anima”.
“L’entanglement – sottolinea Marchesi – non è spiegabile se non ammettendo che c’è un campo onnipresente associato ad ogni struttura della realtà”. Ed ecco quindi che non si può affermare che “l’invisibile non è reale perché non è visibile, come invece ci hanno educato a credere la cultura e la scienza moderna (concepite nel 1700, ndr) che hanno escluso l’invisibile e che si fondano quindi su una descrizione incompleta della realtà”. Ma cosa implica includere invece l’invisibile (come ci obbliga a fare il fenomeno dell’entanglement) nella realtà? Che “tu non sei più separato dalla realtà perché tutta la realtà è nel nostro campo e noi siamo nel campo di ogni cosa che esiste”. Consapevolezza, questa, che si traduce in “più felicità (quella vera) e quindi meno conflitti e migliori relazioni, più gentilezza, creatività, produttività, salute”.
Mentre, ad oggi, osserva Marchesi, “nonostante gli immensi progressi tecnologici, gli esseri umani continuano a vivere in modo conflittuale, perlopiù infelicemente, in competizione tutti contro tutti limitandoci reciprocamente. Ci manca qualcosa. Manca l’Invisibile, manca l’Anima.
L’idea della realtà che abbiamo è incompleta, è obsoleta, ed è proprio la fisica quantistica a dimostrarcelo permettendoci di trarre vantaggi immensi da tutto ciò che deriva dall’includere l’Invisibile nel nostro modo di concepire la realtà”. Applicando la fisica quantistica all’Anima accadono, dunque, cose straordinarie secondo Marchesi che, dalla sua, ha già una testimonianza concreta: l’essere stato chiamato dalle Nazioni Unite a tenere un discorso su questo argomento.
Un evento che spiega così: “Quando una persona riesce ad espandere la propria consapevolezza oltre l’ovvio, oltre l’invisibile, oltre lo scontato entra in un possibilismo (che è ciò che caratterizza la fisica quantistica), dove le ambizioni, gli intenti o i desideri possono realizzarsi, paradossalmente, più facilmentw se sono grandi piuttosto che piccoli. Io come essere umano ho la mia consapevolezza in quanto essere umano e vivo di conseguenza la mia vita; come Anima, invece, e quindi come campo di coscienza raggiungo livelli infinitamente più grandi. La consapevolezza dell’Anima, infatti, non è quella della vita quotidiana, è qualcosa di molto più grande, infinito, è oltre lo spazio e il tempo e ha ambizioni grandissime. Io, per esempio, mi sono accorto che la mia ambizione è dare un mio contributo per rendere il mondo più felice, e questo libro mi ha permesso proprio a capire questo”.
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